Fine anno e tempo di bilanci. Il mio 2017 è stato sotto l’egida della parola Crescita. Sono soddisfatta e in questo post ti racconto com’è andata.
Tempo di bilanci
Dicembre è il mese dei bilanci e, tra il Calendario dell’Avvento e la lista dei buoni propositi, siamo pronti a tirare una riga finale per capire com’è andata, cos’ha funzionato oppure no. L’ho fatto anch’io, pensando al passato e proiettandomi nel futuro. Cercando di capire fino a che punto e quanto la parola guida di questo anno agli sgoccioli mi è stata d’aiuto e d’ispirazione.
Un anno fa avevo annunciato che il 2017 sarebbe stato sotto l’egida della parola CRESCITA.
Quando la pronunciavo sentivo un forte impeto interiore, di onnipotenza e paura, perché è impegnativa e richiede costanza, dedizione, ottimismo. Ma ero anche consapevole fosse l’unica cosa da fare per svoltare nell’attività professionale.
Com’è andata? Bene!
È stata rispettata? Sì, anche se in modi che non avevo previsto, e in cotanto regalo della sorte trovo ci sia tutta la bellezza del vivere.
Il lavoro è cresciuto in modo sano. I clienti sono stati splendidi e talvolta mi hanno messo dinnanzi a dei limiti, permettendomi di migliorare (e di crescere). Grazie a tutti, per avermi scelta e aver contribuito al mio progredire.
Ho saputo dire di no a qualche opportunità o richiesta che non erano coerenti col percorso intrapreso. E anche nel rifiuto, detto con coscienza, vi è buona parte di una crescita individuale e professionale di cui sono fiera.
Essere ed esserci
Nel post dello scorso anno di questi tempi avevo detto che avrei voluto esserci, oltre a essere. Quel dì intendevo mi sarei dedicata alle PR partecipando ad eventi di vario titolo e genere. Invece dopo appena un mese è arrivato il progetto Donne di Torino che mi ha fatto essere presente in modo diverso. Da febbraio a oggi ho incontrato 186 donne torinesi ed è stata una bella scoperta, della ricchezza femminile tout-court e di me stessa perché ogni incontro è stato sempre un mettermi in gioco.
Questo progetto merita però uno spazio di racconto suo e mi sono ripromessa di scriverne dopo le feste, alla ripresa delle attività.
Mentre procedevo con gli appuntamenti delle Donne di Torino ho anche realizzato che la partecipazione agli eventi (soprattutto se di grandi dimensioni) non fa più per me. Preferisco le situazioni intime, dove lo scambio è reale e non ci si perde nell’anonimato della folla. Una bella crescita anche questa, non ti pare?
Questioni in sospeso
In sospeso dal 2016 c’è la questione studio fotografico. Neppure quest’anno si è concretizzata, ma ho trovato il modo di allestire uno spazio a sala pose, all’occorrenza. D’estate si sta alla grande; d’inverno… beh: detesto il freddo! Però, se serve, sposto l’attrezzatura e un set si può creare in tante situazioni. L’ho fatto diverse volte negli ultimi dodici mesi e ne parlo con cognizione di causa.
Devo ammettere di aver sofferto (d’invidia? di gelosia?) quando leggevo dell’inaugurazione di colleghi del loro spazio.
“Perché io no?” diceva la vocina dentro la mia testa.
La risposta sta sempre nel realismo che serve anche per sognare, perciò sono arrivata al compromesso con quella parte di me, e alla consapevolezza che non è un obiettivo reale in questa fase della mia vita professionale. Ci sono altre priorità e altre faccende da sistemare.
Capisci ora cosa intendo quando dico che la parola CRESCITA è stata rispettata in modi tutti suoi? Dentro c’è della magia!
L’Anno che verrà
Il bilancio è senz’altro positivo e congedo questo anno con gratitudine. Cosa ho pensato per il 2018?
Te lo dirò a gennaio. Ho cambiato un po’ la rotta, scegliendo in quale terra voglio dirigermi e fermarmi. Cambierà poco, ma è davvero un bel traguardo e fa parte di questo percorso di crescita che mi ha accompagnato nei mesi passati.
Intanto ti auguro di trascorrere delle serene festività e che il nuovo in arrivo sia al di sopra delle tue aspettative.