La città come un supermercato: la nuova campagna affissione di Gorillas

28 Maggio 2022

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La nuova campagna affissioni di Gorillas sembra nascere dall’idea di trattare i quartieri delle città come le corsie di un supermercato, per raccontare meglio la sua filosofia di vendita.

Anni or sono (nel 2005 per esser precisa) uscì “Torino è casa mia” di Giuseppe Culicchia. Un libro che è anche guida di viaggio della città e verso il quale nutro il dubbio l’abbiamo letto solo noi torinesi, con un po’ di autoreferenziale compiacimento. Però la struttura si basava su una bella idea: ogni quartiere corrispondeva a una stanza, arrivando così a comporre nell’insieme una vera e propria casa.

Infatti, secondo lo scrittore l’ingresso si trova nella stazione ferroviaria di Porta Nuova, la cucina corrisponde al mercato di Porta Palazzo, il bagno è nel fiume Po, il salotto si colloca nell’elegante Piazza San Carlo e la terrazza si allarga nel verde affaccio del Parco del Valentino.

Torino è casa mia

Questo libro mi è tornato in mente quando ho notato per strada le affissioni di Gorillas, l’azienda che consegna la spesa a domicilio ordinandola attraverso l’app.

Se sei di Torino, oppure di Milano-Bergamo-Roma-Firenze, ti sarà capitato di vedere i cartelloni a fondo nero con una banda verde acido e solo testo. È la campagna di Gorillas che riprende i nomi di alcuni quartieri e li propone in base alla loro specialità / specializzazione.

A Torino abbiamo le colazioni di Cit Turin, il pollo di Santa Rita, la frutta di Aurora e la pasta a San Salvario. Riferimenti espliciti che comprendi solo se sei un abitante locale.

Lavorare a zona

Questa di Gorillas è una campagna di brand awareness con l’obiettivo di aumentarne velocemente la notorietà in un settore dalla forte crescita, molto concorrenziale. L’ambito delle consegne a domicilio attraverso i rider in Italia ha avuto una grossa impennata negli ultimi due anni, grazie soprattutto alle restrizioni provocate dalla pandemia. Il boom di consegne domiciliari è avvenuto durante il Grande Lockdown e le statistiche parlano di un +59% nel 2021 con un giro d’affari di 1,5 miliardi di euro l’anno.

Gorillas però non recapita gli ordini di ristorazione bensì la spesa a domicilio. Si colloca in concorrenza coi delivery della GDO e lo fa garantendo la consegna entro dieci minuti. Lo ha reso possibile dividendo le città in zone e i driver si muovono su una porzione di territorio. La ripartizione si coniuga bene con la filosofia del brand tedesco: i prodotti sono stoccati in magazzini locali per ridurre le emissioni di gas di scarico e privilegiare le eccellenze locali.

In questo si ritrova il senso della campagna Out of Home (affissione, per dirla alla nostra) di Gorillas. La città è concepita come un grande supermercato, coi quartieri inquadrati al pari delle corsie merceologiche.

Sostenibilità

Certamente il target non è la massaia che ha tempo e piacere di far la spesa al mercato rionale. Colei che approccia ogni bancarella con lo spirito della piratessa all’arrembaggio (ciao nonna: ti penso sempre). Il cliente è chi non ha tempo o voglia (o qualsiasi altro motivo) di andare a fare la spesa. Chi finisce la farina 00 e usa l’app per farsela portare a casa anziché suonare al vicino (cosa che, se vedi qui, potrebbe essere pericolosa).

Nel parlare al target, Gorillas è così bravo da disegnarcelo addosso manco fossimo Jessica Rabbit, sollecitando e giustificando alcuni nostri vizi e puerili manchevolezze.

Il cliente ideale è permeato di sostenibilità fino al midollo perché:

  • compra solo ciò che serve, evitando sprechi da acquisti compulsivi (e comunque mai andare a fare la spesa quando si ha fame);
  • i bikers si muovono su bici elettriche di proprietà di Gorillas, evitando a tutti noi di muoverci in auto e di inquinare;
  • privilegia la filiera corta, facendo vivere i produttori locali.

Tutti punti che si trovano sul manifesto di Gorillas e che, leggendoli, vien quasi da ringraziare il brand d’esistere.

Resta però da dire che la campagna local, con 23 affissioni distribuite nelle cinque summenzionate città, è ben studiata e azzeccata. Parla ai consumatori, a ciascuno di noi, di ciò che abbiamo già cognizione e fa meno fatica a farsi ricordare. Del resto, a Torino tutti conosciamo i polli del Girrarrosti Santa Rita!

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Barbara Oggero

Barbara Oggero

Aiuto le attività imprenditoriali a comunicare e raccontarsi. I miei interessi e le competenze professionali sono evolute nel tempo ricoprendo ruoli professionali diversi che mi hanno portata a essere Consulente di Comunicazione e Immagine. Leggi di più

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